Nel vento con le rose

Anno/Year 2022
254 pagine/pages
26 illustrazioni/illustrations.
15x21 cm.
ISBN 978-88-3384-123-6
€18.80





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Altre pubblicazioni di Caterina Del Vivo
Uno sguardo al mondo ebraico dell’Ottocento

Caterina Del Vivo

“Nel vento con le rose”
Una storia fiorentina del 1944

La vita a Firenze nel 1943-1944, i timori, le speranze, il lungo cammino verso San Gimignano, rivivono nelle lettere di due giovani innamorati. Decisi a sfidare lo squallore quotidiano per realizzare il loro sogno, poi spezzato dalla crudeltà dell’uomo e della guerra:
“Era stato tanto, tanto lungo, il viaggio per venire da te… ma non sentivo affatto la fatica, volevo solo arrivare, arrivare presto…. E le torri non apparivano mai!.. mai!!..”
“Stavolta ho impiegato ben sei ore e mezza per il viaggio che è stato un po’ movimentato. Alle otto e mezza ero a Barberino, e da una stalla dove mi ero cacciato a rotta di collo ho assistito al mitragliamento e bombardamento della strada provinciale Barberino – Poggibonsi e Barberino – Tavarnelle, dove due vacche e varie altre cose sono state mitragliate […] Sei stata in pensiero, amore mio?... Non sai che non devi? Non sai che il tuo ragazzo passerà sempre illeso attraverso qualunque pericolo perché il suo amore, il nostro amore lo salverà sempre da tutto??”

Un pacco di lettere chiuse in un cassetto. Una memoria lontana, sommersa da un doloroso silenzio. Quell’amore era nato come una favola rosa e come un sogno era stato vissuto, fra gli ultimi mesi di vita del fascismo e l’avanzata alleata. Fra i tramonti sul Lungarno, gli attentati, il coprifuoco, l’occupazione tedesca e la tragica distruzione dei ponti.
A Firenze combattimenti e scontri sembrano ancora così lontani, nella primavera del 1943. Anche se il tetro clima di guerra incombe implacabile nella vita di ogni giorno: bisogna guardare al futuro, sperare e sognare. Così il ritornello della canzone più in voga, interpretata dalla star del momento, Alida Valli, è ripetuto a mezza voce, ossessivamente, nei locali del giornale per il quale lavora Fernando e si fa leitmotiv della storia che i due giovani innamorati si raccontano per lettera, per un anno. Così San Gimignano, dove è sfollata l’amata, si veste dei colori del sogno di un mondo antico e fuori dal tempo, meta da raggiungere con ogni mezzo, anche sotto i peggiori bombardamenti.
Altro riserva il destino. Eppure, al di là dei documenti, delle sentenze, dell’efferatezza del fatto storico ricostruito nei dettagli, della insulsa atrocità della guerra, restano le lettere di Fernando a Maria Cecilia, le passeggiate per l’amata Firenze, la cronaca delle nottate al giornale, le speranze e le ambizioni di una giovinezza troncata.

 

 

 

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Caterina Del Vivo è stata per molti anni Responsabile dell’Archivio Contemporaneo del Gabinetto Vieusseux di Firenze e dell’Archivio Storico dell’Istituto. Si è sempre occupata di archivi, di documenti e di ricerche storiche negli archivi. Ha presieduto dal 2009 al 2021 la Sezione Toscana dell’Associazione nazionale archivisti (ANAI). È autrice di inventari, biografie femminili, edizioni di testi e oltre novanta articoli scientifici, dedicati all’archivistica, alla cultura dell’Ottocento e del primo Novecento e alla storia dell’ebraismo in Toscana.
Fra i personaggi studiati: la scrittrice Laura Cantoni Orvieto, di cui ha pubblicato vari inediti (Storia di Angiolo e Laura, Firenze 2001; Viaggio meraviglioso di Gianni nel paese delle parole, Firenze 2007; Leone da Rimini, Livorno 2015); la moglie del patriota ottocentesco Giuseppe Montanelli (La moglie creola di Giuseppe Montanelli, Pisa, 1999; In esilio e sulla scena. Lauretta Cipriani Parra, Giuseppe Montanelli e Adelaide Ristori, Firenze 2014); la famiglia pisana dei Vaccà Berlinghieri (La “bella Vaccà”, Leopoldo e Andrea: Sophie Caudeiron e i Vaccà Berlinghieri, Pisa 2009); la giornalista Helen Zimmern (Corriere di Londra 1884-1910, Milano 2014). Ha edito e studiato memorie infantili, fra le quali, con Lionella Neppi Modona Viterbo, il diario di Leo Neppi Modona, Barbari del secolo XX. Cronaca familiare, settembre 1938 – febbraio 1943 (Firenze 2010) e Uno sguardo al mondo ebraico dell’Ottocento (Firenze 2020).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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