Anno/Year 2019
102 pagine/pages
70 illustrazioni/illustrations.
15x21 cm.
ISBN 978-88-3384-037-6
€16.00
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Cinema e architettura
A cura di Carlo Cresti
Da una serie di esperienze al confine fra cinema e architettura, si nota il crescente interesse di figure professionali legate al progetto – designer, architetti, urbanisti – al cinema come fonte. Si tratta di un rinnovato stupore per la composita ricchezza dell’opera film quale luogo di svelamento dell’abitare: un riconoscimento fatale, in grado di superare la soglia del dicibile-disegnabile per attingere a inusitate prospettive fenomenologiche.
L’operazione compiuta dal film sull’architettura riguarda allora un processo di restauro, un momento di ri-conoscimento, in una doppia polarità, storica ed estetica. Ricreata ogni volta che viene sperimentata esteticamente, l’onnipolitaneità dell’appartenenza spettatoriale sfida l’interpretazione canonica dell’architettura, sottraendo all’oblio e alla dimenticanza i resti del passato (della modernità): emersa ‘a nuova luce’ col processo della messa in film, l’architettura sveste l’alone semantico della sua stessa esistenza mitica, l’insieme delle appartenenze ideali, i mondi possibili arredati dal benevolo contratto di ‘verità’ dell’ideologia funzionalista.
(dal saggio di Marco Bertozzi)