I Kafiri dellHindu Kush

Anno/Year 2018
432 pagine/pages
20 illustrazioni/illustrations.
14,8x21 cm.
ISBN 978-88-99695-76-7
€24.00





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George Scott Robertson

I Kafiri dell’Hindu Kush

Traduzione di Alberto Parigi

I Kafiri sono genti indoeuropee, del gruppo indoiranico, che abitano – sarebbe meglio dire abitavano, essendo ormai praticamente estinti- le vallate impervie e quasi inaccessibili dell’alto Hindu Kush (l’antico Paropàmiso dei Greci) a nord-est di Kabul. L’Hindu Kush è la catena montuosa quasi frangia occidentale delle catene del Pamir, del Karakoram e dell’Himalaya, che separa i bacini dell’Amu Darya (l’antico Oxus) da quelli del Kabul e dell’Helmand. Appartenenti linguisticamente al sottogruppo dei Dardi, praticavano una religione pagana e politeista, circondati completamente da popolazioni islamiche, alle quali si deve il loro nome: Kafir in arabo infatti significa miscredente, con tono dispregiativo. Erano suddivisi in diverse tribù, convenzionalmente distinte in Kafiri rossi e Kafiri neri dal colore del loro abbigliamento. Nel 1896 (alcuni riportano il 1894 o 1895) i Kafiri rossi furono attaccati, massacrati e resi schiavi dall’Emiro di Kabul, che convertì forzosamente i sopravvissuti. Il loro paese prese allora il nome di Nuristan o paese della Luce. Il libro del Robertson, che poco prima di questi fatti per circa un anno visse tra di loro (nel 1890-91), costituisce l’unica testimonianza esistente della loro cultura.

 






Sir George Scott Robertson nacque a Londra nel 1852 da genitori di famiglie originarie delle isole Orcadi. Formato alla Scuola Medica Ospedaliera di Wenstminster, nel 1878 entrò a far parte della Sanità Militare dell’India e prestò servizio durante la seconda guerra anglo-afghana, per cui fu anche decorato. Nel 1888 venne assegnato al Ministero degli Esteri Indiano e destinato a Gilgit – nel Pakistan settentrionale – come chirurgo del dipartimento. Nel 1889, ottenuta l’autorizzazione dal Governo Indiano, partì dal Chitral per il Kafiristan in un breve viaggio conoscitivo per rendersi conto dell’equipaggiamento necessario per una lunga permanenza, e tornò in Inghilterra per predisporre l’attrezzatura e mettere a punto la propria preparazione. Nel 1890 venne promosso Maggiore Chirurgo e tornò in spedizione solitaria in Kafiristan dove rimase per circa un anno fino al 1891.
Fu il primo europeo a esplorare questa regione. Raccontò questa esperienza prima in una conferenza, che tenne nel 1894 presso la Royal Geographical Society, pubblicata sul Geographical Journal n. 3 del settembre dello stesso anno, e più tardi nel libro The Kafirs of the Hindu Kush, pubblicato a Londra nel 1896.