Anno/Year 2023
130 pagine/pages
40 illustrazioni/illustrations.
12x19 cm.
ISBN 978-88-3384-171-7
€14.00
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Caterina Perrone
Marie Laetitia Bonaparte Wyse Rattazzi a Firenze
La principessa internazionale
Chi è Marie Laetitia Bonaparte Wyse Rattazzi? Quanti la conoscono veramente? Una francese, orgogliosa delle sue origini e dei suoi declamati meriti, che cerca sempre il centro della scena, raccogliendo applausi e stroncature.
A Firenze non avrà vita facile: ça va sans dire...
Ecco due voci contrastanti su di lei.
Chateaubriand, mentre la vede imparare a leggere sulle ginocchia di Madame Récamier, sostiene: «... tutte le fate avevano circondato la sua culla donandole una la bellezza, l’altra la grazia, un’altra lo spirito, una la scienza e l’altra il cuore... Una bambina geniale».
Dice di lei il barone Savio: «Questa principessa de Solms è un tipo come fortunatamente non ne esistono in Italia. Molto bella, piena di spirito ma senza regole, né misura, né dignità, né buon senso...».
E voi sareste stati pro o contro di lei quando, tra il 1865 e il 1871, approdò a Firenze Capitale?
Marie Laetitia Bonaparte Wyse arriva a Firenze con il secondo marito, Urbano Rattazzi, Ministro e Presidente del Consiglio, e vi soggiorna negli anni della Capitale dal 1865 al 1871.
Sono anni non facili per la ‘principessa internazionale’ che, abituata in Francia ad essere apprezzata come scrittrice, come dama nei salotti, come interprete dei suoi pezzi di teatro, non trova a Firenze l’accoglienza che si aspetta.
Una figura oggi poco conosciuta, di cui alcuni forse hanno sentito parlare per quel ‘famigerato’ pamphlet che fece scandalo nella società fiorentina dell’epoca.
Marie Laetitia, ancor prima di questo indubbio scivolone, è già molto chiacchierata per i modi trasgressivi e provocatori, per il suo essere francese, orgogliosa delle sue origini e delle sue qualità declamate nella bella società parigina.
Questa consapevolezza la spinge a cercare sempre il centro della scena, stile poco apprezzato in una straniera a Firenze.
La fede politica e patriottica la avevano già messa in contrasto con la corte di Napoleone III, fino ad essere espulsa dalla Francia per le sue frequentazioni sovversive.
Si cercherà in queste pagine di capire, di fronte a giudizi esaltanti e altrettante clamorose stroncature, le ragioni degli uni e delle altre. Si arriverà forse, come osservatori esterni, a farcene un’idea purificata dalla lontananza del tempo e degli eventi.
Emerge dall’analisi dei documenti e delle testimonianze una figura complessa, piena di contraddizioni, di luci e di ombre, che mai si sottrae al confronto e nemmeno allo scontro. È una Bonaparte: buon sangue non mente.
Caterina Perrone, vive a Firenze dagli anni ottanta.
Laureata in Scienze biologiche, ha frequentato per 3 anni una Accademia d’arte.
Dagli anni 2000 collabora con Gianni Mannocci nella produzione di oggetti d’arte esposti in mostre personali e collettive.
La scrittura è una pratica recente, nata senza intenzione, che ora è diventata una passione. Predilige le donne come protagoniste, i tempi storici, l’ambientazione a Firenze.
Fa parte del Gruppo Scrittori Fiorentini. Con il GSF ha partecipato alle antologie: Accadeva in Firenze Capitale, Ed. Carmignani 2021; Gente di Dante, Ed. Tabula Fati, 2021, di cui è stata anche curatrice; Le sconfinate. Da Antigone a Amy Winehouse, Ed. Carmignani, 2022; Le Immaginate, Ed Il Foglio, 2023. Nello stesso anno ha partecipato alle Antologie Firenze Centro e Firenze Rifredi, Ed della sera.
Il racconto Io sono la Pia ha vinto il primo premio al Concorso Sigillo di Dante 2021.
Il suo primo romanzo giallo Accordi per una sceneggiatura è stato finalista a Giallo Festival 2023.