Anno/Year 2020
176 pagine/pages
13 illustrazioni/illustrations.
15x21 cm.
ISBN 9788833840895
€18.00
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Ricordi di vita famigliare dalle carte di Michele Salomone Uzielli
Altre pubblicazioni di Caterina Del Vivo
“Nel vento con le rose”
Lionella Viterbo Neppi Modona
Caterina Del Vivo
Uno sguardo al mondo ebraico dell’Ottocento
Come educare i figli negli anni dell’emancipazione
Le lettere della madre a Costante Carpi, bisnonno di Lionella Neppi Modona, e il carteggio relativo al giovane Alberto Cantoni, curato da Caterina Del Vivo, da tempo studiosa di questa famiglia, danno inizio a questa pubblicazione dedicata ai vari istituti scolastici apertisi in Italia nel XIX° secolo in molte Comunità ebraiche.
Partendo dall’Istituto Ravà di Venezia, dove negli anni ’50 hanno studiato i giovani Costante e Alberto, con l’ausilio di quanto è stato pubblicato nel periodico “L’Educatore Israelita”, Lionella Neppi Modona ci dà un quadro di tutta la situazione italiana soffermandosi infine sulla “Scuola di Arti e Mestieri” della Comunità ebraica fiorentina.
Nell’ultima parte le lettere inviate alla famiglia dal fiorentino Leone Ambron, nipote di Costante e laureando in ingegneria a Torino, ci mostrano l’enorme cambiamento sociale avvenuto anche in ambito studentesco nel mondo ebraico italiano in poco più di mezzo secolo.
Questa pubblicazione è stata resa possibile grazie al contributo
della Fondazione Ambron e Castiglioni
Lionella Viterbo Neppi Modona è nata nel 1931 a Firenze dove si è laureata in Scienze matematiche svolgendo quindi attività di insegnante ed in particolare impegnandosi come preside nelle prime esperienze di scuole a tempo pieno. Questo non le ha impedito di prendere attiva parte nella vita della Comunità ebraica locale e di studiarne la sua storia pubblicando varie ricerche nel suo primo libro Spigolando nell’archivio della Comunità ebraica di Firenze, edito da Giuntina cui sono seguiti due volumi dedicati allo studio del censimento del 1841, quello su Firenze pubblicato da Edizioni di Storia e letteratura nel 2010 e il successivo, dedicato alle Comunità di Siena e Pitigliano, edito da Belforte. Quindi ha curato la pubblicazione del libro Barbari nel secolo XX scritto da suo fratello decenne pubblicato da Aska. Continuando a lavorare sulle carte di famiglia, con lo stesso editore, ha pubblicato altri tre libri: Di amare e di essere amata non osavo sperarlo, Cronaca a due voci e Firenze Ebraica - itinerario illustrato, scritto nel 2019, insieme a Giovanna Bossi e Pia Ranzato. Nel 2020 ha pubblicato con Pontecorboli: Uno sguardo al mondo ebraico dell’Ottocento (co-autrice insieme a Caterina Del Vivo).
Caterina Del Vivo è stata per molti anni Responsabile dell’Archivio Contemporaneo del Gabinetto Vieusseux di Firenze e dell’Archivio Storico dell’Istituto. Si è sempre occupata di archivi, di documenti e di ricerche storiche negli archivi. Ha presieduto dal 2009 al 2021 la Sezione Toscana dell’Associazione nazionale archivisti (ANAI). È autrice di inventari, biografie femminili, edizioni di testi e oltre novanta articoli scientifici, dedicati all’archivistica, alla cultura dell’Ottocento e del primo Novecento e alla storia dell’ebraismo in Toscana.
Fra i personaggi studiati: la scrittrice Laura Cantoni Orvieto, di cui ha pubblicato vari inediti (Storia di Angiolo e Laura, Firenze 2001; Viaggio meraviglioso di Gianni nel paese delle parole, Firenze 2007; Leone da Rimini, Livorno 2015); la moglie del patriota ottocentesco Giuseppe Montanelli (La moglie creola di Giuseppe Montanelli, Pisa, 1999; In esilio e sulla scena. Lauretta Cipriani Parra, Giuseppe Montanelli e Adelaide Ristori, Firenze 2014); la famiglia pisana dei Vaccà Berlinghieri (La “bella Vaccà”, Leopoldo e Andrea: Sophie Caudeiron e i Vaccà Berlinghieri, Pisa 2009); la giornalista Helen Zimmern (Corriere di Londra 1884-1910, Milano 2014). Ha edito e studiato memorie infantili, fra le quali, con Lionella Neppi Modona Viterbo, il diario di Leo Neppi Modona, Barbari del secolo XX. Cronaca familiare, settembre 1938 – febbraio 1943 (Firenze 2010) e Uno sguardo al mondo ebraico dell’Ottocento (Firenze 2020).