Roma Etrusca

Anno/Year 2024
150 pagine/pages
103 illustrazioni/illustrations.
17x24 cm.
ISBN 9788833842127
€19.50




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Etruscometria

Giuseppe Alberto Centauro

Roma Etrusca
La matrice etrusca di Ruma

Roma Etrusca raccoglie la sintesi di un progetto di ricerca che parte da molto lontano, dettato dalle innumerevoli omissioni che nel tempo, dall’antichità ad oggi, hanno negato l’importanza dalla presenza etrusca nella storia della città: dalla fondazione romulea sul Palatino all’Età dei Sette Re, comprendente la grande infrastrutturazione condotta dagli ultimi re etruschi che, nonostante i grandi cambiamenti della Roma repubblicana e imperiale, hanno realizzato quella che riconosciamo essere l’inconfondibile ‘Forma Urbis Romae’ fino a forgiare il volto stesso della Città Eterna.
Roma Etrusca è nata attingendo direttamente dalla primigenia matrice toponomastica che la indica con il lemma etrusco Ruma dal luogo dove furono ritrovati Romolo e Remo, “gemelli di Ruma” quindi, e con il lemma Rumon si riconobbe il Tevere.
Fu etrusco non solo il toponimo ma anche il Rito di fondazione della città, nonché il successivo ordinamento urbanistico, sociale e militare voluto da Servio Tullio, l’etrusco Macstarna, e la mutazione dei numi tutelari della città nel pantheon delle divinità.
Roma Etrusca, un titolo che potrebbe suonare provocatorio, ma che non lo è affatto, perché frutto di ben ponderate ricerche portate avanti su di un orizzonte a 360° dopo un ampio ventaglio di riscontri (dal Mito, all’Urbanistica e all’Architettura) a dimostrazione, in particolare, delle intuizioni e delle documentate osservazioni tratte dal monumentale lavoro di studio sul Progetto Antico lasciatoci dal prof. Mario Preti, condotto ininterrottamente dal 2001 fino al giorno della sua scomparsa, il 16 dicembre 2022 e che, per quanto riguarda la Roma Etrusca, viene ora integralmente riproposto.

Ruma Etrusca è un’opera sui generis; si tratta di una ricerca articolata e oltremodo composita, dalle molte facce, che si avvale di molteplici approfondimenti tematici che spaziano dalle indagini sul campo allo studio sul Mito, o meglio, sulle mitologie antiche, greche e romane, estratte dai frammentari lasciti storiografici dei logografi ed autori del mondo classico, che ci svelano la peculiare struttura antropologica del popolo di Roma fin dalle sue origini, oltre il rito di fondazione della città, evidenziando di fatto che quella nascente società mostrava un volto multietnico e multiculturale che, ai nostri occhi, ha molto a che vedere con la matrice culturale etrusca. Nonostante le molteplici varianti mito-storiche di quelle narrazioni, con favole e leggende spesso tra loro contraddittorie, la presenza etrusca, per quanto mal celata o obliterata in quei racconti, resta documentata archeologicamente nell’architettura urbana, impressa nella sub struttura geometrica di un progetto ambientale non casuale che, soprattutto a Roma, si mostra come un carattere distintivo, intimamente connesso alla teopianificazione della città che si rifà alla ripartizione degli spazi dettata dalla ‘matematica delle origini’ e ai saperi dei quali solo gli Etruschi furono portatori.
La pubblicazione si avvale dei contributi di Maila Ermini e di Carlo Alberto Garzonio rivolti rispettivamente: i primi, al linguaggio e ai segni impressi nel mito etrusco che oggi non riusciamo più a comprendere nella sua essenza filosofica e metafisica; i secondi, all’analisi e agli approfondimenti della peculiare natura fisica dei luoghi occupati dalla città in formazione che rendono evidente come gli Etruschi-Romani seppero modellare l’insediamento urbano come specchio dell’Universo, ricercando l’Armonia della Natura nel rapporto duale ‘Terra-Cielo’, dimostrando così la valenza scientifica dell’approccio metodologico degli studi prodotti da Mario Preti, in particolare, sulla Roma di Ruma.
Così Mario Preti ebbe a dire: «Per ultimo, mi sono domandato se Macstarna-Servio Tullio avesse operato a Roma una divisione spaziale costruendo la cinta di mura che porta il suo nome e se la famosa divisione romulea potesse essere rintracciata. La risposta della mia matematica è stata affermativa, e sono apparse sia la piccola città di Romolo sul Palatino che quella oltremodo più grande di Servio Tullio e ognuna ha rivelato di essere un Progetto Etrusco ortodosso. Non solo, ma la Roma di Macstarna appare la prima grande città innovativa del Mediterraneo progettando lo spazio sacro al centro, quello del Foro, un secolo prima di Mileto. Fino ad oggi si sono cercate le origini della città moderna nella cultura greca, ma ora dobbiamo constatare che gli Etruschi-Romani sono stati i veri innovatori dell’Urbanistica, in quel far west che era la Roma del VI sec. Senza questi precedenti non sarebbe stato semplice per i Romani rielaborare, tre secoli dopo, la propria metodologia di pianificazione spaziale del territorio (le centuriazioni) e più tardi la strutturazione di modelli complessi di città (dei quali Vitruvio è stato il divulgatore) che sono stati applicati in tutto l’Impero per secoli. La Roma delle mura serviane è stata una delle mie più recenti acquisizioni, perché mi occorreva tutta l’esperienza maturata per arrivarci».






Giuseppe Alberto Centauro (24 gennaio 1952)
Laurea in Architettura a Firenze, 1976. Studioso di storia e scienze dell’architettura è autore di numerose monografie, saggi e studi collettanei dedicati alla conoscenza, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale, dalla diagnostica architettonica e artistica al restauro dei centri storici e del paesaggio; curatore di collane editoriali (Arte e Architettura), di mostre e convegni. Dal 1977 svolge attività di libera professione: rilievo, progettazione e direzione lavori nell’ambito dei beni culturali, studi sul colore e sulle tecniche della pittura murale; 1983 -2000 responsabile della Ricerca Storica nel “Progetto Piero della Francesca” (MiBAC); 1994-2009 direttore Laboratorio per affresco “E. e l. Tintori” di Prato. Dal 2003 in ambito associativo: autore di articoli e pubblicazioni sugli insediamenti etruschi in Etruria. Dal 2002 in ambito accademico: vincitore di concorso per Professore di II fascia di Restauro presso la Facoltà di Architettura di Firenze; 2004-2022, titolare di docenze nei vari Corsi di Laurea e di Specializzazione del Dipartimento di Architettura e responsabile scientifico di ricerca in convenzioni con enti pubblici e società private.