Firenze quei maledetti anni Quaranta

Anno/Year 2014
222 pagine/pages
45 illustrazioni/illustrations.
14,8x21 cm.
ISBN 978-88-97080-66-4
€18.50





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Delfo Del Bino

Firenze, quei maledetti anni Quaranta
Gli studenti di «Architettura» dopo il fascismo: la nuova responsabilità di essere liberi

 … “Gli anni Quaranta, vissuti dall’autore tra il diciassettesimo e il ventisettesimo anno, hanno significato in primo luogo l’asportazione violenta della esperienza giovanile cui di solito ogni individuo viene gratificato. In secondo luogo il subentrare di una prevalente inquietudine per qualche incombente pericolo che doveva essere obbligatoriamente evitato e, infine, la ricerca di assicurarsi una qualsiasi forma di sopravvivenza per l’immediato e, soprattutto,
quella per il futuro nella fortunata ipotesi che, di futuro, se ne potesse ancora parlare con qualche ragionevole speranza.
Per chi ce l’ha fatta a varcare il terribile decennio, tutto ciò ha assunto ancora un altro significato, quello di aver attraversato una tempesta nella quale per un buon numero di anni le iniziative personali hanno avuto scarsissimo peso sul destino della personale
navicella, mentre ne hanno avuto moltissimo la buona sorte sfacciatamente aiutata dal Caso o da qualche mossa azzeccata. L’insegnamento c’è stato e, l’autore ne ha estratto alcune dritte: state all’erta e non trascurate nulla di quanto vi passa accanto e vi sfiora; cercate di essere utili agli altri nel mentre lo siete a voi stessi. Alla conclusione del decennio, con un immaginario tratto di penna ha tirato le somme: aveva perduto per strada la sua gioventù e, in cambio, aveva compiuto una straordinaria esperienza: era necessario solo non tradirla né dimenticarla”…






Delfo Del Bino, architetto fiorentino nato nel 1923.  Dal 1989 ha lasciato la facoltà di architettura ove  reggeva la cattedra di Igiene Ambientale. Da allora  si è dedicato principalmente alla libera professione,  senza abbandonare del tutto gli studi ambientali e  interessandosi assiduamente ai problemi dell’urbanistica  e dell’architettura. Si è prevalentemente  dedicato alla progettazione e alla realizzazione di  edifici per la residenza e per le attività produttive,  questi ultimi legati al commercio e alle funzioni direzionali.  Si è anche impegnato nella realizzazione di  due ospedali e, con alterne vicende, in alcune progettazioni  e realizzazioni urbanistiche.  Durante la sua lunga attività ha avuto occasione di  partecipare a commissioni locali nelle vesti di tecnico  dell’edilizia e dell’urbanistica, e a commissioni  nazionali nell’ambito del sistema sanitario e di  quello internazionale del trasporto su gomma. In  quest’ultimo dando il proprio contributo ad alcune  iniziative quali il “Quadrante intermodale” veronese  e il centro stradale fiorentino dell’Osmannoro, sulla  cui realizzazione è intervenuto direttamente.  Ha pubblicato con LEF e con Alinea Editrice, alcuni  testi sul riuso edilizio con particolare attenzione  agli aspetti igienici e al benessere ambientale. Recentemente  ha pubblicato con l’Editore Pontecorboli  un racconto intitolato Virgilio, un omaggio postumo  a una vita vissuta in un continuo susseguirsi di  sofferenze, timori e speranze. Sempre con l’editore  Pontecorboli, ha pubblicato: Tempo, città, architettura,  Le rivoluzioni in architettura, Urbanistica che  passione e Città o aree metropolitane - Il caso Firenze,  che descrivono il faticoso intrecciarsi nel tempo dei  problemi dell’architettura e dell’urbanistica.