Tempo citt architettura

Anno/Year 2006
204 pagine/pages
illustrato/illustrated
cm.
ISBN 978 88 88461 57 4
€28.50





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Delfo Del Bino

Tempo, città, architettura

“Così, di volta in volta ho raccolto e commentato le mie impressioni, senza troppo curarmi di un ordine logico, seguendo semmai l’incalzare di un evento. Chi ricercasse in questi scritti una continuità organica, resterebbe deluso. Nondimeno, mi auguro non si annoi troppo, giacché il quadro in cui questi appunti sono inseriti, è reale e gli spunti critici sono espressi apertamente, con la voglia di comunicarli senza acrimonia né risentimento. Semmai con qualche rammarico.
Specialmente quando le descrizioni riguardano Firenze, una città che avrebbe potuto fare molto, ma che per l’effetto immobilizzante dei “veti incrociati”, è riuscita a combinare ben poco. Oggi appare una città frustrata, mortificata in tutte, o quasi tutte, le sue iniziative, timorosa di avanzare qualsiasi proposta e perfino di “gestire” l’ordinaria amministrazione delle cose che funzionano bene.
Viene il rimpianto dei tempi in cui un giovane La Pira, tra il seggio alla Camera dei deputati e lo scomodo sgabello di Sindaco di Firenze, sceglieva senza esitazioni quest’ultimo e, da primo cittadino, spingeva lo sguardo lontano per sognare le sorti future della “sua” città. E, intanto, dava credito ai suoi più diretti collaboratori, concedendo loro la confidenza e la fiducia indispensabili a raccogliere le energie e fiutare il traguardo prima ancora di averlo intravisto.
Il futuro ha bisogno di sogni e di chi sa sognare: guai a cadere nella trappola di un falso e rigido ordine fatto di regole, di norme e di piani anch’essi rigidi e falsi. Spenta in noi ogni residua scintilla di libertà, finiremmo col trovarci arruolati senza avvedercene tra le schiere di una tecnocrazia di complemento, ove tutto è rigorosamente previsto e l’innovare - ma più ancora il pensare - viene altrettanto rigorosamente bandito”.






Delfo Del Bino, architetto fiorentino nato nel 1923.  Dal 1989 ha lasciato la facoltà di architettura ove  reggeva la cattedra di Igiene Ambientale. Da allora  si è dedicato principalmente alla libera professione,  senza abbandonare del tutto gli studi ambientali e  interessandosi assiduamente ai problemi dell’urbanistica  e dell’architettura. Si è prevalentemente  dedicato alla progettazione e alla realizzazione di  edifici per la residenza e per le attività produttive,  questi ultimi legati al commercio e alle funzioni direzionali.  Si è anche impegnato nella realizzazione di  due ospedali e, con alterne vicende, in alcune progettazioni  e realizzazioni urbanistiche.  Durante la sua lunga attività ha avuto occasione di  partecipare a commissioni locali nelle vesti di tecnico  dell’edilizia e dell’urbanistica, e a commissioni  nazionali nell’ambito del sistema sanitario e di  quello internazionale del trasporto su gomma. In  quest’ultimo dando il proprio contributo ad alcune  iniziative quali il “Quadrante intermodale” veronese  e il centro stradale fiorentino dell’Osmannoro, sulla  cui realizzazione è intervenuto direttamente.  Ha pubblicato con LEF e con Alinea Editrice, alcuni  testi sul riuso edilizio con particolare attenzione  agli aspetti igienici e al benessere ambientale. Recentemente  ha pubblicato con l’Editore Pontecorboli  un racconto intitolato Virgilio, un omaggio postumo  a una vita vissuta in un continuo susseguirsi di  sofferenze, timori e speranze. Sempre con l’editore  Pontecorboli, ha pubblicato: Tempo, città, architettura,  Le rivoluzioni in architettura, Urbanistica che  passione e Città o aree metropolitane - Il caso Firenze,  che descrivono il faticoso intrecciarsi nel tempo dei  problemi dell’architettura e dell’urbanistica.