Anno/Year 2008
100 pagine/pages
4 illustrazioni/illustrations.
17x24 cm.
ISBN 978 88 88461 71 7
€18.00
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In questa nostra Firenze, circola un’aria carica di sonnolenza, di scarsa voglia di impegnarsi sui problemi reali dell’oggi e del suo futuro, avendo ben chiaro il significato che ciò assume, allorché si debba gestire (nell’accezione di conservare, utilizzare e valorizzare), l’immenso patrimonio rappresentato da una città universale di cui il nostro Paese va giustamente orgoglioso. Non soltanto problemi di conservazione, quindi, ma di vitale continuità operativa nel solco di una Tradizione e di una Storia straordinariamente moderne. La vita è divenire, è creazione, movimento, trasformazione in una prospettiva che oltre alla cultura, abbraccia le capacità produttive e il buon governo, com’era ai tempi dei grandi cancellieri del libero Comune e della Repubblica Fiorentina, da Coluccio Salutati a Leonardo Bruni. Una città nelle cui strade centrali, attende il ritorno di una vitalità oggi purtroppo perduta, ben lontana dall’idea secondo cui conservare significhi imbalsamare o trasformare la città in un museo o in una specie di Pompei della Rinascenza. Imbalsamare una città e chiuderla in un sarcofago è evento negativo, equivale a ucciderla. Non sarebbe il modo migliore per conservarla, atteso ch’essa non è solo sedimento di memorie, ma è città che vive, sebbene abbia perduto molto dello smalto che ha caratterizzato i primi decenni del secolo scorso.
Delfo Del Bino, architetto fiorentino nato nel 1923. Dal 1989 ha lasciato la facoltà di architettura ove reggeva la cattedra di Igiene Ambientale. Da allora si è dedicato principalmente alla libera professione, senza abbandonare del tutto gli studi ambientali e interessandosi assiduamente ai problemi dell’urbanistica e dell’architettura. Si è prevalentemente dedicato alla progettazione e alla realizzazione di edifici per la residenza e per le attività produttive, questi ultimi legati al commercio e alle funzioni direzionali. Si è anche impegnato nella realizzazione di due ospedali e, con alterne vicende, in alcune progettazioni e realizzazioni urbanistiche. Durante la sua lunga attività ha avuto occasione di partecipare a commissioni locali nelle vesti di tecnico dell’edilizia e dell’urbanistica, e a commissioni nazionali nell’ambito del sistema sanitario e di quello internazionale del trasporto su gomma. In quest’ultimo dando il proprio contributo ad alcune iniziative quali il “Quadrante intermodale” veronese e il centro stradale fiorentino dell’Osmannoro, sulla cui realizzazione è intervenuto direttamente. Ha pubblicato con LEF e con Alinea Editrice, alcuni testi sul riuso edilizio con particolare attenzione agli aspetti igienici e al benessere ambientale. Recentemente ha pubblicato con l’Editore Pontecorboli un racconto intitolato Virgilio, un omaggio postumo a una vita vissuta in un continuo susseguirsi di sofferenze, timori e speranze. Sempre con l’editore Pontecorboli, ha pubblicato: Tempo, città, architettura, Le rivoluzioni in architettura, Urbanistica che passione e Città o aree metropolitane - Il caso Firenze, che descrivono il faticoso intrecciarsi nel tempo dei problemi dell’architettura e dell’urbanistica.