Anno/Year 2013
202 pagine/pages
14,8x21 cm.
ISBN 978-88-97080-48-0
€18.50
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Così, sintetizzando, si esprime uno degli immaginari protagonisti del racconto: “Si può immaginare un Boeing 747 senza vi sia stata una mente che l’abbia concepito e un complesso industriale altamente specializzato che l’abbia costruito? Se la risposta è negativa – e non può essere altrimenti – è immaginabile che l’Universo, infinite olte più complesso di un simile apparecchio, possa autocostruirsi senza una mente che l’abbia concepito e una volontà in grado di assoggettarlo a leggi che lo dovranno governare in eterno”? E tuttavia il quesito appena enunciato rischia di divenire un giochetto da ragazzi se al Boeing 747, si sostituisce l’Uomo, ovvero, non una macchina per quanto capace di trasformare in realtà il sogno di Leonardo, ma un essere vivente, dotato di ragione e di autonoma volontà. Un salto enorme il passaggio dalla cosa inanimata alla vita, a quel fenomeno, cioè, che lascia allibiti anche quando non si riferisce all’uomo, ma al più elementare dei vegetali. Il salto tra la cosa inanimata e qualsiasi forma di vita è talmente grande da non trovar altro riscontro se non in sé.
Delfo Del Bino, architetto fiorentino nato nel 1923. Dal 1989 ha lasciato la facoltà di architettura ove reggeva la cattedra di Igiene Ambientale. Da allora si è dedicato principalmente alla libera professione, senza abbandonare del tutto gli studi ambientali e interessandosi assiduamente ai problemi dell’urbanistica e dell’architettura. Si è prevalentemente dedicato alla progettazione e alla realizzazione di edifici per la residenza e per le attività produttive, questi ultimi legati al commercio e alle funzioni direzionali. Si è anche impegnato nella realizzazione di due ospedali e, con alterne vicende, in alcune progettazioni e realizzazioni urbanistiche. Durante la sua lunga attività ha avuto occasione di partecipare a commissioni locali nelle vesti di tecnico dell’edilizia e dell’urbanistica, e a commissioni nazionali nell’ambito del sistema sanitario e di quello internazionale del trasporto su gomma. In quest’ultimo dando il proprio contributo ad alcune iniziative quali il “Quadrante intermodale” veronese e il centro stradale fiorentino dell’Osmannoro, sulla cui realizzazione è intervenuto direttamente. Ha pubblicato con LEF e con Alinea Editrice, alcuni testi sul riuso edilizio con particolare attenzione agli aspetti igienici e al benessere ambientale. Recentemente ha pubblicato con l’Editore Pontecorboli un racconto intitolato Virgilio, un omaggio postumo a una vita vissuta in un continuo susseguirsi di sofferenze, timori e speranze. Sempre con l’editore Pontecorboli, ha pubblicato: Tempo, città, architettura, Le rivoluzioni in architettura, Urbanistica che passione e Città o aree metropolitane - Il caso Firenze, che descrivono il faticoso intrecciarsi nel tempo dei problemi dell’architettura e dell’urbanistica.