25 luglio 43 lorgoglio di ritrovare se stessi

Anno/Year 2016
106 pagine/pages
14,8x21 cm.
ISBN 978 88 97080 52 7
€15.00




25 luglio ’431x€15,00

Totale €15,00


Condividi la scheda di questo libro



Altre pubblicazioni di Delfo Del Bino
Urbanistica che passione
Città o aree metropolitane? Il caso Firenze
Tempo, città, architettura
Le rivoluzioni in architettura
Decostruttivismo e Architettura
Chiesa e Massoneria
Gli iniziati di Kronos
Il Caso Massoneria
Massoneria e società
Quale mistero?
Virgilio
Impresa, rendita, finanza
Libertà
La Verità
Firenze, quei maledetti anni Quaranta
Il tempo, i volti, i luoghi
Novelle

Delfo Del Bino

25 luglio ’43: l’orgoglio di ritrovare se stessi
(... ancora un anno e sette mesi: ed è la fine del “Grande Massacro”)

 Fu lì che incontrai il soldato tedesco col fucile in spalla. Chissà cosa ci faceva solo su quella radura. Anch’io ero solo, armato di un fucile glo-rioso, il “91”, ch’era di mio padre, un’arma che si era distinta sul Carso, nella guerra 15-18. Quando intravidi il tedesco, imbracciai il mio “91”. Pochi istanti, e il rumore dei miei passi, pur calcati con circospezione, lo fecero voltare dalla mia parte. Mi vide. Imbracciò il suo fucile. Era probabilmente meno glorioso del mio. Me n’ero accorto dalle caratte-ristiche del fucile mitragliatore. Non misi tempo in mezzo e sparai. Il soldato tedesco cadde a testa in giù, sul fucile. Mi avvicinai con cautela tenendo il mio “91” puntato e pronto a sparare un nuovo colpo. L’osservai. Non dava segni di essere vivo. Gettai lontano il “91”. Il cuore mi balzava in petto come un canguro. Piansi per questi stupidi fatti che pongono due persone, una di fronte all’altra. Una delle due deve morire. E non si conoscono nemmeno! Oltre al fucile mitragliatore gli portai via anche le scarpe scambiandole con le mie. Anzi con una sola, perché l’altra si era logorata quando, attraversando un torrente si era incastrata tra due massi. Dovetti recuperarla con fatica riducendola a mezza ciabatta.






Delfo Del Bino, architetto fiorentino nato nel 1923.  Dal 1989 ha lasciato la facoltà di architettura ove  reggeva la cattedra di Igiene Ambientale. Da allora  si è dedicato principalmente alla libera professione,  senza abbandonare del tutto gli studi ambientali e  interessandosi assiduamente ai problemi dell’urbanistica  e dell’architettura. Si è prevalentemente  dedicato alla progettazione e alla realizzazione di  edifici per la residenza e per le attività produttive,  questi ultimi legati al commercio e alle funzioni direzionali.  Si è anche impegnato nella realizzazione di  due ospedali e, con alterne vicende, in alcune progettazioni  e realizzazioni urbanistiche.  Durante la sua lunga attività ha avuto occasione di  partecipare a commissioni locali nelle vesti di tecnico  dell’edilizia e dell’urbanistica, e a commissioni  nazionali nell’ambito del sistema sanitario e di  quello internazionale del trasporto su gomma. In  quest’ultimo dando il proprio contributo ad alcune  iniziative quali il “Quadrante intermodale” veronese  e il centro stradale fiorentino dell’Osmannoro, sulla  cui realizzazione è intervenuto direttamente.  Ha pubblicato con LEF e con Alinea Editrice, alcuni  testi sul riuso edilizio con particolare attenzione  agli aspetti igienici e al benessere ambientale. Recentemente  ha pubblicato con l’Editore Pontecorboli  un racconto intitolato Virgilio, un omaggio postumo  a una vita vissuta in un continuo susseguirsi di  sofferenze, timori e speranze. Sempre con l’editore  Pontecorboli, ha pubblicato: Tempo, città, architettura,  Le rivoluzioni in architettura, Urbanistica che  passione e Città o aree metropolitane - Il caso Firenze,  che descrivono il faticoso intrecciarsi nel tempo dei  problemi dell’architettura e dell’urbanistica.